360°NewsGay: "Trottole"

Buon pomeriggio e benvenuti ad un nuovo appuntamento dedicato al mondo dell’otaku LGBT+.

Oggi vi consiglio: “Trottole” emozionante fumetto di Tillie Walden vincitore del Premio Eisner nel 2018, ambientato tra il freddo delle piste di pattinaggio artistico e il fragile cuore di una giovanissima omosessuale.
Tillie Walden è una giovane disegnatrice e illustratrice, divenuta negli ultimi anni famosa grazie ad altre graphic novel di successo come The End of Summer (2015) con il quale ha vinto il Premio Ignatz, I love This Part (2015) e A City Inside (2016). È diplomata al Center for Cartoon Studies del Vermont e inizia ad occuparsi di fumetti sin da adolescente.
TRAMA: La trama di quest’opera è piuttosto lineare. Da quando è piccolina Tillie si allena ogni giorno prima di andare a scuola. Il pattinaggio artistico è la sua vita. Ma quando la sua famiglia decide di trasferirsi è come se qualcosa si rompesse. In Texas continuerà a fare sport per tutta la sua adolescenza, si alzerà ogni mattina all’alba per frequentare l’allenamento, sarà bullizzata, scoprirà di essere omosessuale (ma forse l’ha sempre saputo), troverà una compagna e la perderà, imparerà a suonare il violoncello e mille altri avvenimenti che non è il caso di rivelarvi. Una marea di sconvolgenti, una serie di eventi spiacevoli, euforici, di crescita, di disperazione, tutto quello che accade ad un adolescente normale, mentre ogni mattina alle 4:00 suo padre si alza e l’accompagna all’allenamento.

Il pattinaggio per Tillie è un sacrificio, lo si capisce dalle prime tavole. Un sacrificio inutile, se pensiamo che, a ben vedere, lei non vi ripone sogni di gloria e nemmeno è competitiva con le sue compagne. Un sacrificio utilissimo se calato invece nel contesto della sua vita privata di ragazzina sbalottolata nella realtà dei fatti, un sacrificio che le offre punti fissi e diventa metro di misura per interpretare gli eventi che le ruotano intorno. E, difatti, ogni capitolo del volume porta il nome di un salto, con un piccolo commento a margine in cui l’autrice descrive le sue sensazioni a riguardo. I salti sono le metafore che Walden usa per introdurre un momento di vita in particolare. La difficoltà fisica si riflette nelle difficoltà quotidiana, suscitando, nel lettore, una vicinanza empatica.

Per quanto riguarda la realizzazione grafica, Trottole ha una sua perfezione intrinseca e un’eleganza rara. Da un lato la sua originalità è dovuta sicuramente alla tematica sportiva. Le pose del pattinaggio, le giravolte, i legami fisici tra le atlete, con il suo tratto la disegnatrice riesce a descrivere un mondo e riesce a farcelo sembrare familiare sin dalla prima vignetta. 
Dall’altra parte il notevole risultato artistico ottenuto aggiunge uno spessore personale al tutto, dal quale non si può prescindere. Tanto per incominciare il colore, il blu costante della linea, delicato, ma allo stesso tempo profondo e quasi ossessivo, con pochi innesti di giallo, che provvedono ad illuminare alcune tavole, nel vero senso della parola. Poi il tratto stesso, semplice, talvolta fatto di mancanze e di spazi vuoti, bianchi, come la pista, o come lo spazio tra le persone.

La storia raccontata da Tillie Walden non è la storia di un prodigio del pattinaggio artistico. Non siamo di fronte a una stella infallibile, né a un genio dello sport. La luce sotto la quale viene posto il pattinaggio è del tutto personale e, con la sua tecnica, l’autrice riesce a catturare il lettore e a trasportarlo nel suo passato, facendole rivivere un periodo cruciale della sua vita, il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, e tutti gli eventi a esso collaterali, anche quelli più imbarazzanti e angoscianti.
Quello di Walden è dunque un graphic novel di formazione, commovente e appassionante, a tratti anche onirico, che merita davvero di essere letto tutto d’un fiato.

360°NewsGay vi dà appuntamento a gennaio per un nuovo appuntamento dedicato al mondo dell’otaku LGBT e questa sera con le notizie provenienti dal mondo.

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