Brutto scivolone di Sofia Goggia: "Atleti gay tra gli uomini? No, devono gettarsi giù dalla Streif di Kitz"

Buongiorno, buona pasquetta e buon inizio di settimana miei cari lettori con le notizie di 360°NewsGay.

La nostra Super Sofia Goggia è incappata in una super scivolata, forse la più brutta della sua giovane carriera. Infatti, ad entrare nella “bufera di neve” sono state le dichiarazioni della sciatrice bergamasca in risposta alla domanda se ci fossero atleti omosessuali.

“Tra le donne qualcuna sì. Tra gli uomini direi di no. Devono gettarsi giù dalla Streif di Kitz (è la pista di discesa libera più bella e difficile della Coppa del Mondo). A livello di sport un uomo che si trasforma in donna ha caratteristiche fisiche, anche a livello ormonale, che consentono di spingere di più. Non credo che sia giusto”. 

Mentre sul fatto che si consideri o meno femminista così risponde:

“Credo che le donne debbano lottare per i loro diritti, compresa la parità di retribuzione. Ma le donne sono donne, gli uomini, uomini. Non mi piace quando dicono: donna con le palle. Perché devi giudicarmi da quello che ho, che non sono?”.

Dichiarazioni che non potevano non sollevare polemiche e critiche, come quelle di Arlati che sul suo profilo Facebook fa trapelare la grande delusioni per le frasi dette dall’argento olimpico:

“Spero vivamente che Sofia si scusi e che capisca che le sue parole sugli atleti gay sono farcite di stereotipi sbagliati e senza senso e potrebbero alimentare odio verso la comunità Lgbt. Per quanto riguarda la questione transgender ci sono indicazioni precise dal Coni e dal Cio, che sono gli organi più idonei per dare indicazioni sui regolamenti”.

Sicuramente per affrontare la pista di Kitz c’è bisogno di fegato, di coraggio, di talento, ma ciò non significa che un atleta omosessuale non lo possa fare anche perché affrontare la vita per ciò che si è in una società maschilista e omofoba, beh ci vuole tanto ma tanto coraggio e una discesa non potrà mai far paura  quanto essere minacciato con un coltello o circondato da un gruppo di ragazzi che ti sbeffeggia .

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