Il divulgatore scientifico, Richard Dawkins, afferma che il sesso è dannatamente binario

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Se in Italia abbiamo “geni” come Pillon e quelli di ProVita, in altre parti del mondo non se la passano meglio. 
Infatti, da poco tempo è stato pubblicato su Areo il saggio “La razza è uno spettro, il sesso è dannatamente binario” del celebre divulgatore scientifico ed esponente del neodarwinismo e ateo convinto Richard Dawkins. Quindi secondo il divulgatore il sesso è binario, dicendo in poche parole che non si può essere ciò che le persone sento di essere.
Una vita a Oxford ha radicato in me l’abitudine socratica a sollevare discussioni, argomenti dal sapore leggermente paradossale, enigmi, contraddizioni o incongruenze che sembrano aver bisogno di un po’ di chiarimenti. Le persone che hanno il bisnonno nativo americano possono chiamati nativi americani. Il sesso, invece, è dannatamente binario. Se hai un genitore nero e uno bianco, puoi pensare di poter scegliere come identificarti. Se scegliessi di identificarmi come un ippopotamo diresti giustamente che sto diventando ridicolo. È più ridicolo della chiesa che identifica la sostanza del sangue con il vino e il corpo con il pane. Anche il sociologo più benpensante potrebbe avere difficoltà a sostenere che un pene sia un costrutto sociale. I teorici del genere aggirano il fastidioso problema della realtà decretando che sei ciò che ti senti, indipendentemente dalla biologia. Se ti senti donna, sei una donna anche se hai un pene. Maschio contro femmine è una delle sorprendentemente poche autentiche dicotomic che possono giustamente sfuggire alla censura per quella che ho chiamato La tirannia della mente discontinua”.

Queste affermazioni, però, hanno portato conseguenze come per la madre di Harry Potter J.K. Rowling o per un’insegnate britannica. Infatti, Dawkins è stato disconosciuto dall’American Humanist Association (dopo aver ricevuto un premio nel 1996 per i suoi contributi), ecco uno stralcio del comunicato dell’associazione:

Purtroppo negli ultimi anni Richard Dawkins ha accumulato una serie di dichiarazioni che usano il pretesto del discorso scientifico per sminuire i gruppi emarginati, un approccio antitetico ai valori umanisti. I suoi successivi tentativi di chiarimento sono inadeguati e non trasmettono né sensibilità né sincerità. Di conseguenza, il consiglio dell’AHA ha concluso che Richard Dawkins non merita più di essere premiato dall’AHA e ha votato per ritirare, con effetto immediato, il premio 1996 Umanista dell’anno”.

Un’importante presa di posizione da parte dell’AHA con una motivazione più che valida.

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