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La notizia di questa sera arriva dalla Francia dove, quarant’anni dopo la depenalizzazione dell’omosessualità, arriva una nuova ed importante spallata all’omofobia. Infatti, il Parlamento francese ha varato una legge che condanna le cosiddette “terapie di conversione”, che come ben sappiamo sono pratiche per “curare” le persone omosessuali.
Con questa legge entra nel codice penale un nuovo reato, il quale porta una pena fino a due anni di reclusione e una multa tra 30mila e 45mila euro.
“Abbiamo voluto mandare un segnale forte. Condanniamo formalmente tutti coloro che considerano come una malattia il cambiamento di sesso o di identità. Non c’è niente da curare”. Così Laurence Vanceunebrock, deputata della maggioranza e una delle promotrice della legge.
Queste terapie, fino ad ora, erano pratiche svolte soprattutto da militanti lgbt attraverso elettroshock, sessioni di esorcismo, abusi che hanno effetti psicologici o fisici duraturi sulle vittime, spesso molto giovani. Vittime che non riescono a denunciare queste torture ma che, secondo Elisabeth Moreno, con questa legge forse si riuscirà a dare più coraggio.
Alessandro Zan ha pubblicato un tweet in cui fa notare come l’Europa stia andando verso una tutela sempre maggiore della comunità LGBT, mentre l’Italia rimane sempre più al palo.
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