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La notizia di questa sera arriva da Jeddah, Arabia Saudita, dove questo fine settimana si disputerà per la prima volta un Gran Premio di Formula 1.
Tra i piloti che si battono con forza per i diritti delle minoranze c’è sicuramente Lewis Hamilton, che ha criticato il governo dell’Arabia Saudita per le leggi LGBT e sui i diritti delle donne.
“Come ho detto nell’ultima gara, sento che la Formula 1 e noi, i piloti, abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per sensibilizzare l’opinione pubblica su alcuni dei problemi che vediamo in questi paesi, in particolare sui problemi dei diritti umani. Sono stato accolto calorosamente dalle persone qui. Non posso pretendere di essere il più informato o di avere la comprensione più profonda rispetto a chi è cresciuto qui, dove certe regole e regimi influenzano la società. Non mi sento a mio agio qui, ma questa non è la mia scelta. La Formula 1 ha scelto di essere qui. Giusto o sbagliato che sia, già che siamo qui, credo sia importante sensibilizzare la gente sui problemi. Ad esempio, nell’ultima gara potevi vedere il mio casco. Lo indosserò qui e nella prossima gara, perché ci sono problemi con le leggi contro la comunità LGBTQ+, e chi le leggerà rimarrà inorridito. Ci sono cambiamenti che sono necessari.
Inoltre le donne qui, hanno ricevuto il diritto di guidare un’auto dal 2018. Allo stesso tempo, alcune donne sono ancora in prigione a causa del fatto che hanno guidato molti, molti anni fa. Molto deve essere cambiato”.
Un pilota che è campione in pista, spesso anche un tantino antipatico sportivamente, ma è un campione soprattutto per i diritti umani.
360°NewsGay vi dà appuntamento a lunedì con le notizie provenienti dall’Italia e dal mondo, mentre domani non perdetevi l’appuntamento dedicato ai libri non a tema LGBT che ho letto.
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