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La notizia di questa sera arriva dall’Ungheria dove il parlamento ha approvato il piano del governo di indire un referendum nazionale sulle questioni LGBT, che secondo molti, ha lo scopo di limitare ancor più i diritti della comunità omosessuale ungherese.
Una decisione che è stata approvata con 129 voti favorevoli e nessuno contrario, con i legislatori dell’opposizione che si sono astenuti.
Sulla base delle nuove regole adottate, il referendum può tenersi nello stesso giorno delle elezioni nazionali del 2022, quando il primo ministro Viktor Orbán e il suo partito dovranno affrontare la sfida più difficile dal 2010.
Il referendum proposto includerà domande sui programmi di educazione sessuale nelle scuole e sulla disponibilità di informazioni per i bambini sulla riassegnazione di genere. Inoltre, ai cittadini ungheresi verrà chiesto se sono favorevoli al divieto di pubblicazioni di contenuti LGBT che “influenzino lo sviluppo dei minori”.
In poche parole una legge quella che spera il governo ungherese è una legge come quella che vige in Russia.
Il partito conservatore al governo Fidesz ha affermato che la legge mira a reprimere la pedofilia, ma i critici affermano che viola i diritti fondamentali e limita l’educazione sessuale nelle scuole, che con questo referendum la scelta è nelle mani dei genitori.
Lunedì , il capo del gabinetto di Orbán, Antal Rogan, ha anche detto a una commissione parlamentare che il governo avrebbe condotto una grande campagna prima del referendum per convincere gli elettori a votare contro la “propaganda LGBTQ”.
Chissà quali reazioni provocherà in Europa questa decisione.
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