Entro giugno ogni edificio dell'Università di Pisa avrà un bagno neutro

Buongiorno miei cari lettori e buon inizio settimana

Il progetto di avere bagni neutri all’Università di Pisa, avviato nel novembre 2018 dalla lista studentesca Sinistra Per, non sembra essere più un’utopia ma bensì realtà.

Infatti Arturo Marzano, delegato del Rettore alle attività di Gender Studies and Equal Opportunites, intervistato da LaPresse, ha dichiarato che entro giugno in ogni edificio dell’ateneo ci sarà un bagno gender free. 

“Ormai manca la mappatura di un solo edificio e potremo iniziare. Un’operazione che non è semplice poiché l’Ateneo ha molteplici sedi distaccate oltre a quella principale. Ad esempio a Cisanello, a San Pietro, a Grado, a Pontedera. Abbiamo preferito aspettare, non se in modo corretto o meno, di averla completa. A breve incontrerò il rettore per decidere come intervenire. Cioè, se togliere i riferimenti uomo-donna dai bagni, o prevedere un simbolo neutro o, ancora, mettere il simbolo di un terzo genere”.

Nel frattempo in varie aule appaiono diversi volantini per sensibilizzare il progetto e non solo.

Volantini come: “A casa tua i bagni sono divisi per genere?”; “Non garantire assorbenti gratis è violenza di genere. Non avere consultori di qualità e centri antiviolenza in università e in città è violenza di genere”. 

Sul tema degli assorbenti, nei bagni sono stati posizionati dei tampon-box , distributori di assorbenti con su scritto: “Prendine uno se vuoi, lasciane uno se puoi”.

Mentre l’Università di Pisa cerca di iniziare e completare questa non semplice progetto, a Grosseto gli alunni della 5B del liceo artistico Bianciardi, hanno chiesto e aperto il primo bagno neutro dell’istituto raccontando l’iniziativa e l’apertura su TikTok, ottenendo ben 15mila visualizzazioni. La dirigente scolastica Barbara Rossini, entusiasta, ha motivato questo passo importante per l’istituto dichiarando:

“Non vogliamo che nessuno, nella nostra scuola, si senta a disagio, ma che possa esprimere la propria personalità nel modo più sereno e completo possibile”.

Passi importanti che sicuramente divideranno, come ho constatato, anche la stessa comunità LGBT+.

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