Polemiche sul controverso disegno di legge volto a proteggere le persone religiose

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La notizia di questa sera arriva dalla lontana Australia, dove i sostenitori LGBTQ+ sono riusciti a far “esplodere” il disegno di legge sulla discriminazione religiosa.

I critici affermano che il disegno di legge rafforzerà ulteriormente le pratiche di assunzione discriminatorie, un disegno che quindi è volto a proteggere le persone religiose dalla “cancellazione della cultura”. Non solo, consentirebbe alle scuole cattoliche il diritto di licenziare gli insegnanti o espellere gli studenti gay in nome dell’”ethos religioso”.
Il primo ministro Scott Morrison ha affermato che il disegno di legge mira a proteggere le “dichiarazioni di fede” delle persone purché non si tratti di molestie, diffamazione o intimidazione di nessuno.

Lo Human Rights Law Center e i vari gruppi LGBT+ australiani sono di tutt’altro avviso, perché secondo loro questo disegno concederebbe, invece, la licenza alle persone di esprimere commenti dispregiativi, dannosi sul posto di lavoro ,a scuola e in ambito sanitario.
Equality Australia, gruppo a difesa dei diritti degli omosessuali, ha dichiarato: “Quando un’infermiera dice a un paziente con HIV che il suo HIV è una punizione di Dio, per esempio…e che potrebbe costituire una dichiarazione di fede, sarebbe protetto dalla legge in base a questo disegno di legge.

Si è arrivati a formulare questo disegno di legge dopo che il tema della discriminazione religiosa è stato al centro di diversi dibattiti pubblici, aumentati dopo l’approvazione del matrimonio egualitario avvenuta nel 2017 e dopo che diversi gruppi religiosi hanno ritenuto il proprio diritto di espressione ridotto.

Ad esempio il giocatore di rugby Israel Folau è stato licenziato dalla nazionale Wallabies per aver detto su Instagram che “l’inferno attende i gay”, o come le critiche ricevuto dal governo australiano per aver dato un’onorificenza dell’Ordine dell’Australia alla tennista Margaret Court che ha espresso pubblicamente opinioni anti-gay.

Il disegno di legge dovrebbe essere rivisto prima di essere votato alla Camera alta del Senato il prossimo anno.

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