Netflix è stato accusato in Russia di aver violato la legge contro la "propaganda gay"

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La notizia di questa sera arriva dalla Russia dove la commissaria pubblica per la tutela delle famiglie russe, Olga Baranets, ha sottoposto al ministero degli Interni di Mosca una denuncia, in cui si accusa Netflix di aver violato la legge in vigore in Russia contro la “propaganda gay”.
Nel 2017 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che questa legge viola le regole del trattato europeo, il diritto alla libertà di espressione e discrimina la comunità Lgbt. 
Il quotidiano Vedomisti, che ha riportato la notizia, fa sapere che sotto accusa è andata una serie a tema Lgbt destinata a un pubblico di età superiore ai 16 anni, quindi “non etichettata correttamente”.
Le leggi che vigono in Russia consentono la trasmissione o lo streaming di contenuti ritenuti devianti, ad eccezione della pedofila, a un pubblico di età superiore ai 18 anni.

Da parte di Netflix nessun commento ufficiale, ma da una revisione interne non è stata trovata alcuna serie con contenuti Lgbt destinata a un pubblico destinato agli over 16. Se la violazione della legge venisse accertata, la società statunitense sarebbe costretta a pagare una multa di 13.400 dollari pari a un milione di rubli, o la sospensione temporanea del servizio in Russia.

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