Buon pomeriggio e benvenuti ad un nuovo appuntamento dedicato al mondo dell’otaku.
Oggi vi consiglio: “When I Arrived at the Castle” di Emily Carroll, graphic novel che riprende gli stilemi tipici delle storie di vampiri e li attualizza in un elaborato thriller gotico-erotico che preme forte sull’acceleratore del surreale. Il racconto mette in luce tutte le abilità di narratrice e disegnatrice di macabri mondi e conflitti interni.
TRAMA: L’eroina della storia è una giovane ammazza vampiri dalle sembianze feline che una sera giunge all’antico castello per quella che sembra una resa dei conti a lungo attesa con la padrona di casa. “La Contessa” si presenta come una ballerina, i lunghi capelli neri raccolti in un morbido chignon, per nulla intimorita dalla visita della giovane di cui intuisce immediatamente le intenzioni.
Dopo quello che potrebbe essere considerato come un educato gesto di ospitalità (l’offerta di un drink e un bagno caldo alla ragazza per ristorarsi) il dialogo vira rapidamente in ostilità, provocazione, umiliazione.
“Posso sentire fin qui l’odore della tua docilità. Mi fa venire voglia di vomitare”, dice la vampira alla giovane esitante. Non sappiamo quale sia il motivo del loro antagonismo, ma l’attrito tra le due è immediato e amplificato da una continua suspance e indecisione: chi farà la prima mossa?
Carroll accresce la tensione utilizzando per tutta l’opera un linguaggio poetico che enfatizza il dualismo tra bellezza e orrore e crea un ritmo seducente mentre le pagine lavorano verso quella che Andy Oliver ha ben definito “una fatale inevitabilità”.
La stessa autrice ci spiega cosa ha voluto esprimere con questo libro:
“Il libro parla di sentirsi persi e di lottare con i demoni sia personali che esterni da sé, di trovarsi in un posto dove non pensavi che saresti mai finito e da cui avresti disperatamente bisogno di scappare”.
360°NewsGay vi dà appuntamento a giovedì con l’otaku e in serata con le notizie provenienti dal mondo.
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