Buona domenica miei cari lettori e benvenuti ad un nuovo appuntamento con Viaggiando a 360° che, questa settimana, vi porta alla scoperta della Birmania.
La Birmania o Myanmar, ufficialmente Repubblica dell’Unione del Myanmar, è uno Stato dell’Asia sudorientale che occupa parte della costa occidentale della penisola indocinese, è affacciata sul Golfo del Bengala e sul Mar delle Andamane e confina da ovest ad est con Bangladesh, India, Cina, Laos e Thailandia.
Il 6 novembre del 2005 la capitale è stata spostata da Yangon a Pyinmana, che il 27 marzo 2006 è stata ufficialmente rinominata Naypyidaw, cioè sede del re.
Dopo aver ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito nel 1948, la Birmania è stata governata democraticamente fino al colpo di Stato nel 1962 che ha portato ad una dittatura militare.
Dal punto di vista geografico e morfologico c’è da dire che la Birmania con i suoi 678.500 kmq è lo Stato più grande dell’Indocina ed è attraversata dal Tropico del Cancro.
Il territorio può essere diviso in cinque parti: il nord montuoso con le vette che si innestano direttamente nell’Himalaya e ad ovest con vette meno elevate; a est si estende l’altopiano di Shan, arido e incolto nella parte settentrionale e ricco di foreste a meridione dove si prolunga in rilievi che formano la zona costiera del Tenesserim; la zona costiera procedendo da nord verso sud presenta coste alte e frastagliate bagnate dal Golfo del Bengala, il delta dell’Irrawaddy e le pianure costiere si affacciano sul Golfo di Mataban, mentre a sud le coste diventano alte e rocciose.
I fiumi principali sono l’Irrawaddy, il Saluen, il Chindwin e il fiume Mekong.
BAGAN
L’area archeologica di Bagan è forse la principale attrazione della Birmania grazie alla leggendaria valle dei templi (si dice che in antichità ne fossero più di 13.000), che si estende per circa 10km.
La città è nata nell’874 d.c., quando il re Pyinbya spostò la capitale a Pagan (nome antico di Bagan), portando la città ad essere centro culturale e religioso.
A Bagan potrete anche ammirare il Mount Popa, un vulcano di 1.518 metri. Mentre sul Taung Kalat sorge un monumentale monastero buddista a cui si arriva salendo ben 777 scalini.
Sat Sat Yo è un villaggio nei pressi di Bagan dove sono state mantenute salde le tradizioni birmane.
INLE LAKE
Visitare Inle Lake è come entrare in un film di Miyazaki, Ogni scorcio di paesaggio , ogni villaggio costruito sull’acqua in total bamboo, ogni piantagione vi farà rimanere a bocca aperta per la sua alba e per il suo tramonto, ma non solo. Dal 2015 questo lago è ufficialmente patrimonio UNESCO in quanto parte del World Network of Biosphere Reserves.
YANGON
Conosciuta anche come Rangoon, è la città più grande della Birmania di cui è stata capitale fino al 2006. Il suo fascino è dovuto ai bellissimi palazzi risalenti all’epoca vittoriana, strade alberate e un centro animato con ambulanti, esibizioni artistiche e una crescente vita notturna.
NAYPYDAW
È l’attuale capitale e la sua storia ovviamente è molto breve. Prima del 2005 era formato da solo otto piccoli centri abitati che erano utilizzate per otto diverse funzioni.
L’11 novembre del 2005 alle 11:11 partì da Yangon una colonna di 1.100 camion dell’esercito che trasportavano 11 battaglioni di soldati e 11 ministri. Come ben noterete il numero 11 è ricorrente, questo perché per i birmani il numero 11 è di buon auspicio.
KALAW
Meta prediletta per gli amanti del trekking, è una cittadina in cima a un colle con edifici di epoca coloniale e un mercato. Ma a 45 minuti di macchina da Kalaw c’è il famoso Green Elephant Camp, sito dedicato alla cura degli elefanti che non più adatti a lavorare nei campi e alla riforestazione.
NAT MA TAUNG
Meglio noto come Mount Victoria, si trova nello Stato Chin ed è un’altra delle mete per chi ama la natura selvaggia. Questa montagna, alta 3.053 metri è una delle più alte del sud-est asiatico e dal 1994 è una zona protetta dal Parco Nazionale Nat Ma Tung perché ha una flora e una fauna rara.
KYOTO HTEE YOE PAGODA
La Golden Rock è il terzo luogo di pellegrinaggio più importante della Birmania. Si tratta di una stupa costruita sulla sommità di un grande masso ricoperto da foglie d’oro dagli innumerevoli devoti.
La legenda narra che Buddha in persona, durante uno dei suoi viaggi, donò una ciocca dei suoi capelli ad un eremita che la donò a sua volta al re con l’intento che la reliquia venisse custodita sotto una roccia. La roccia venne trovata in fondo al mare e fu deciso che il posto adatto alla sua collocazione fosse il Monte Kyaiktiyo. Secondo sempre la leggenda, è proprio questa ciocca di capelli a mantenere salda la roccia.
HPA – AN
Questa piccola cittadina circondata da montagne è la capitale dello Stato Kayin e una delle mete più amate dai viaggiatori che vanno giù di testa per le spettacolari caverne nei dintorni. A 15 minuti dal centro si trova il lago Kan Thar Yar, dal quale si può godere la vista del Monte Zwegabin metà per chi ama il trekking. Arrivati lassù in cima, troverete un monastero, una pagoda, un piccolo ristorante, ma soprattutto una vista mozzafiato. Sul versante sud, all’interno della Sadan Cave di dimensioni simili ad un campo di calcio, troverai tantissime statuette del Buddha e viaggiando sempre verso sud ci sono le grotte di Kaw Ka Tsung e la pagoda Kyauk Kalap.
PYAY
Questa piccola città la possiamo considerare una base operativa per arrivare in tanti altri siti archeologici. A pochi km dal centro si trova la Shwe Myethmann Pagoda con un gigantesco Buddha occhialuto, mentre ad un’ora e mezzo di macchina si può raggiungere Akauk Taung, una scogliera lungo il fiume sulla quale sono scolpite decine di sculture raffiguranti il Buddha.
MANDALAY
È il principale centro di comunicazioni e di trasporti della Birmania, quindi smog, traffico, persone dappertutto, motorini, ma Mandalay nasconde millenni di storia.
La città prende il nome dalla vicina collina di Mandalay dalla quale si può godere di una vista spettacolare di tutta la città e si possono ammirare tanti luoghi di culto come: il monastero Shwenandaw Kyaung, la Pagoda Mahamuni e la Kuthodaw Paya.
DIRITTI LGBT
Anche se ci offre magnifici panorami, in Birmania i diritti LGBT sono inesistenti. Le persone omosessuali e transgender non godono di alcun diritto e sono legalmente perseguitate tramite la sezione 377 del codice penale (ereditate dall’impero coloniale inglese). Questo codice vieta le relazioni omosessuali e insieme alle multe, la pena prevede anche dieci anni di reclusione (negli ultimi anni non ci sono stati tali punizioni).
Ovviamente non si riconosce il matrimonio omosessuale o l’unione civile anche se compiute in un’altra nazione, né consente un tale riconoscimento legale sul proprio territorio.
Viaggiando a 360° vi dà appuntamento a domenica prossima con una nuova meravigliosa meta e domani inizia una nuova settimana ricca di notizie provenienti dall’Italia e dal mondo, e tante rubriche.
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