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SUDAFRICA: Giovedì vi ho parlato dell’omicidio di Lonwabo Jack, il cui corpo è stato ritrovato a Mau Mau, Nyanga East, con evidenti segni di violenza sessuale ed accanimento.
Qualche ora più tardi della pubblicazione dell’articolo è stato arrestato ad Earste Liver un 17enne sospettato dell’omicidio di Lonwabo ed è stato immediatamente portato davanti alla Corte dei magistrati di Athlone. Il portavoce dell’autorità giudiziaria nazionale Eric Ntabazalila ha dichiarato che il minore è stato accusato di omicidio e poiché il suo caso è stato rinviato al 29 Aprile, è stato messo al sicuro. Questo perché a Nyanga ci sono importanti proteste per questa lunga scia di sangue omofoba che parte dall’uccisione nel 2011 dell’attivista Ntsiki Tyatyeka, nel 2012 di Phumeza Nkolonzi, per arrivare all’ultimo mese con 4 omicidi di ragazzi omosessuali: Nathaniel Mbele, Andile “Lulu” Ntuthela, Sphamandla Khoza fino a Lonwabo Jack.
Siyabonga Khusela di Langa For Men, associazione che tutela donne, bambini e comunità LGBT, spiega che la loro scesa in piazza è per solidarietà alla famiglia Lonwabo e per fare in modo che il sospettato non riceva alcuna cauzione. Mentre Nobesuthu Matoti, fondatore di Precious Things e sopravvissuto di uno stupro, dichiara:
“So come ci si sente ad essere violati. Le nostre comunità sono diventate così crudeli che violare il corpo di un’altra persona è diventato una seconda natura per loro. Dovremmo essere solidali come comunità e lottare per la giustizia”.
Giustizia che spero abbiano Lonwabo Jack e tutte le altre vittime di omofobia.
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