Buon pomeriggio e benvenuti ad un nuovo appuntamento dedicato alla rubrica sul cinema a tema LGBT.
Oggi vi consiglia “Poeti dall’inferno” (Total Eclipse), film del 1995 diretto da Agnieszka Holland. La sceneggiatura, tratta dall’opera teatrale di Christopher Hampton, rappresenta una storia accurata e precisa della complicata relazione sentimentale tra Paul Verlaine, interpretato da David Thewlis, e Arthur Rimbaud interpretato da Leonardo DiCaprio.
TRAMA: Parigi 1873 il poeta Paul Verlaine invita nella sua casa il sedicenne squattrinato Arthur Rimbaud, poeta non affermato ma pieno di desiderio di conoscere la vera assenza delle cose. Verlaine rimane sconvolto da queste tesi formulate da una mente così giovane e comincia così a instaurare un rapporto di amicizia sempre più forte e intenso da diventare alla fine un vero e proprio sentimento d’amore nei confronti di Rimbaud.
La loro omosessualità però non è molto amata dalla gente del posto e specialmente dalla giovane moglie di Paul e dai familiari contadini di Arthur, che lo considerano pazzo. Le cose si complicano quando Arthur comincia a cadere in un profondo stato di depressione e decide, durante un viaggio dei due a Londra di partire per l’Africa ed ha una violenta lite con Paul che gli spara. Paul già da tempo era depresso, sin dal primo momento che ha amato Arthur, perché la moglie odiava questo suo sentimento. Paul aveva anche picchiato violentemente sia la moglie sia il suo pargolo per i vari rimproveri che la consorte gli faceva a proposito della sua amicizia troppo” spinta” con Rimbaud. Rimbaud, ferito gravemente a una mano dal colpo di Paul, sopravvive ma il rapporto tra lui e il poeta parnassiano è ormai spezzato. Infatti, Arthur decide di partire da solo per l’Africa, dimenticandosi di Verlaine che finisce in carcere per la scoperta dei suoi rapporti omosessuali con lui e solo molti anni dopo nel 1891 Verlaine viene a sapere della morte di Rimbaud a causa di un’amputazione della gamba per una brutta malattia incontrata nel clima malsano del Continente Nero. La sorella di Rimbaud, Isabelle, incontra Verlaine con l’intento di recuperare e distruggere i testi scritti dal fratello durante il periodo della loro relazione (considerati blasfemi, eretici e impubblicabili), ma questi decide di integrarli nella sua opera in memoria del suo amico e di pubblicarli solo quando i tempi e i pensieri della gente a proposito dell’omosessualità cambieranno.
CRITICA E CURIOSITA’: La critica mossa al film e alla sceneggiatura è che non sviluppino pienamente l’importanza che la relazione “maledetta” dei due poeti ebbe nello sviluppo del simbolismo. Il film si svolge solo nella descrizione del peggior momento della relazione e nelle conseguenze disastrose del loro rapporto; la mancanza di una visione di quello che erano i due prima del loro incontro rende incomprensibili gli sviluppi successivi e il senso quasi morboso del loro legame da parte di Verlaine.
•Il ruolo di Rimbaud doveva essere interpretato da River Phoenix, ma morì prima delle riprese;
•John Malkovich era stato scelto inizialmente per il ruolo di Paul Verlaine;
•David Thewlis rasò la testa per assomigliare a Verlaine mentre il drammaturgo Hampton appare nel film come giudice;
•Il film suscitò scandalo per il bacio tra Thewlis e DiCaprio, per la scena di sesso esplicito fra i due e per le scene frontali di nudo.
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