It's a Sin, il nuovo capolavoro di Russell T. Davies


Buongiorno miei cari lettori





Oggi vi parlo della grande attesa che c’è qui in Italia per l’uscita della nuovissima miniserie, It’s a Sin, di Russell T. Davies autore già di un capolavoro come quello di Queer as folk che quest’anno compirà vent’anni.









It’s a Sin sarà distribuita in Italia grazie a Starz, ma la data di uscita è ancora da decidere.
Il titolo di questa miniserie, tradotta in italiano “è peccato”, rimanda ad una canzone del gruppo dei Pet shop Boys di fine anni 80, anni in cui è proprio ambientato It’s a Sin. In un’Inghilterra thatcheriana, in cui le persone LGBT+ erano costrette a seguire la sezione 28, una legge molto severa che obbligava le autorità locali a non promuovere intenzionalmente l’omosessualità o pubblicare materiale con l’intenzione di promuovere l’omosessualità. Quindi una vera e propria censura che provocò lo scioglimento di associazioni LGBT e la revisione di diversi libri a tema.





Celebrata dalla critica durante la sua presentazione alla Berlinale, It’s a Sin racconta 10 anni di vita londinese, tra amori e pregiudizi, di un gruppo di giovani di belle speranze su cui però incombe lo spettro di una malattia di cui non si sapeva nulla, l’AIDS.
Questa miniserie, scritta prima del Covid, ha molti punti di contatto con la recente pandemia. Infatti, l’AIDS come per il Covid-19 è preceduto da fake news, dalla diffusione di negazionisti e addita gli omosessuali (un anno fa i cinesi) come untori della malattia, che portano in questo caso i protagonisti a non rivolgersi ai medici per avere adeguate cure.





Russell T. Davies ha scelto un fantastico cast. Oltre ad Olly Alexander, Callum Scott Howells, Lydia West, Omari Douglas e Keeley Hawes, fanno parte di It’s a Sin anche diverse guest star.
Partiamo da Neil Patrick Harris, il famoso Barney di How I met your mother, interpreta un quarantenne omosessuale.
Poi c’è Stephen Fry, lo ricordiamo per la sua straordinaria interpretazione di Oscar Wilde al cinema, interpreta un deputato conservatore che gestisce la sua omosessualità come un segreto di Stato.





Non vedo l’ora di vederla!
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Commenti

  1. Io vivi a Londra élaho gia visit questa serie, sono felice che anche in Italia si trasmette questa serie anche se avrei preferito su un canale in chiaro xché é un mix di tutto, fa riflettere,fa commuovere e ti invoglia a conoscere di piú a riguardo all’Aids malattia sconosciuta ai giovanissimi ma non scomparsa. Qui in Inghilterra dopo la messa in onda di questa serie sono aumentati i casi di persone che sono andate a fare il test del Hiv.
    Comunque preparatevi a piangere xché succederà.

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  2. Dell'Annunziata Gennaro9 marzo 2021 alle ore 16:00

    Spero che arrivi presto in Italia😍 e spero che continui a seguirmi e che ti piaccia ciò che pubblico

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