Buongiorno miei cari lettori.
Dopo il pronunciamento della Congregazione per la Dottrina della Fede che ha negato le benedizioni alle unioni civili, come sappiamo, ha scatenato diverse reazioni e malumori all’interno della comunità LGBT, ma non solo. Infatti, arriva una protesta da chi “dovrebbe” essere d’accordo con questa decisione, sto parlando di Don Giulio Mignani, prete ligure che amministra diverse parrocchie tra cui quella di Bonassola, che ha deciso di non benedire gli ulivi.
Come spiega all’Adnkronos, la sua scelta è stata per suscitare una riflessione su un documento che provoca dolore tra le persone LGBT della comunità cattolica e a lui stesso.
“Mi è sembrato giusto schierarmi accanto alle persone omosessuali. Per Gesù vengono prima le persone ma quando ho sentito quelle parole così dure, ho pensato si dovesse fare qualcosa. Quindi l’ho fatto r amore alla Chiesa perché non le persone omosessuali a rimetterci perché loro sono benedette da Dio. Chi ci rimette è la Chiesa, come non accorgersene. Sul Papa alla fine mi viene qualche dubbio sul suo pensiero. Allora pensa anche lui queste cose così pesanti. Io sono per il bene delle persone perché documenti, ripeto, di questo tipo provocano dolore in tante persone, un prezzo troppo alto. Il documento afferma di poter benedire il peccatore (la singola persona omosessuale) ma non il peccato (il loro amore). Si benedicono tante cose tra cui le armi e non si può benedire l’amore vero e sincero di due persone solo perché omosessuali? Soprattutto trovo ancora più grave il chiamare ‘peccato’ questo loro amore”.
La sua posizione e la sua scelta l’ha spiegata ai fedeli al termine della celebrazione religiosa, posizione che è stata condivisa dai fedeli tramite un lungo applauso e gesti di stima, tra cui una chiamata di una signora di Roma che ha espresso il suo orgoglio di avere un parroco come lui.
Quella di Don Giulio Mignani è stata una decisione forte ma giusta, e non lo dico io, basti vedere le reazioni avute dai suoi fedeli.
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