Buongiorno miei cari lettori.
Gaynet nella giornata ieri, 20 marzo, ha denunciato pubblicamente attraverso un video postato sulla propria pagina Facebook, un’efferata aggressione subita da un socio dell’associazione Gaynet Roma.
L’accaduto, però, risale al 26 febbraio scorso quando Jean Pierre Moreno, attivista, rifugiato e appunto socio dell’associazione Gaynet Roma, è stato aggredito insieme al suo compagno sulla banchina della stazione dei treni di Valle Aurelia da una persona, che definirla tale è troppo, che attendeva il proprio treno sull’altro binario.
Questo individuo, dopo aver visto la coppia scambiarsi un innocente bacio, ha attraversato due binari per arrivare a quella della coppia, grida un “Non vi vergognate?” ed inizia a scagliare calci, pugni e tutta la violenza che aveva tra le mani.
Vi chiederete del motivo per cui quest’orribile aggressione sia stata denunciata solo dopo un mese, e la ragione è perché così facendo si è agevolato l’iter legale condotto in prima linea da Rete Lenford (di cui parlerò domani nella rubrica dedicata alle associazioni).
Purtroppo come dichiarato da Rosario Coco, referente dell’associazione, in assenza di una legge che condanni atti omotransfobici, l’iter con le forze dell’ordine non è stato semplice, infatti, la polizia ha faticato a comprendere il movente omofobo, per cui è stata necessaria un’integrazione della denuncia per richiedere di recuperare i video di sicurezza della stazione, video che sarebbero l’unica prova dell’aggressione che è stata resa nota da quello girato da una persona presente all’aggressione.
“Attualmente non sappiamo ancora se le immagini saranno recuperate, attendiamo il pronunciamento del PM su quanto è accaduto, auspicando che si faccia tutto il possibile per l’identificazione dell’aggressore e per classificare questo reato nel miglior modo possibile secondo gli attuali strumenti giuridici. Purtroppo se avessimo avuto uno strumento giuridico adeguato, il movente dei fatti sarebbe stato senza alcun dubbio sulla base dell’odio omotransfobico”. Così Rosario Coco nella nota che accompagna il video postato su Facebook.
Questo accaduto rientra nelle ormai quotidiane aggressioni che avvengono in Italia, in Europa e in tutto il mondo. L’Italia deve affrettarsi ad approvare la Legge Zan, perché questo Paese ha all’interno della propria società una buona fetta di persone con una mente ristretta e che fanno della violenza l’unica arma per “combattere il diverso”.
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e poi mi chiedono perchè litigo tanto con chi dice che l’omofobia è solo un’opinione, non capisco proprio cosa passi nella testa di certe “persone”… non è un’opinione e di certo non va rispettata soprattutto se questo è ciò che ancora succede nel 2021
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